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Innovazione Didattica all’Università di Trieste con Wooclap

L’Università di Trieste si conferma un ateneo all’avanguardia nel campo dell’innovazione didattica, ponendosi come punto di riferimento per l’integrazione di strumenti digitali nella formazione accademica. In un contesto in cui la didattica tradizionale si evolve per rispondere alle esigenze di un mondo sempre più interconnesso e dinamico, l’ateneo ha scelto di abbracciare soluzioni innovative per arricchire l’esperienza di apprendimento degli studenti e supportare i docenti nel loro percorso di insegnamento.  

In questa testimonianza, il direttore del Teaching and Learning Centre dell’Università di Trieste condivide la visione e le motivazioni che hanno portato all’adozione di strumenti interattivi come Wooclap. Attraverso un’intervista approfondita, emergono le ragioni alla base di questa scelta, le modalità di utilizzo dello strumento e l’impatto concreto sulla didattica.  

Dall’esigenza di rendere le lezioni più coinvolgenti e inclusive alla volontà di creare un dialogo costante con gli studenti, Wooclap si è rivelato un alleato prezioso per trasformare l’aula – fisica o virtuale – in uno spazio di apprendimento partecipativo e dinamico. Scopriamo insieme come l’Università di Trieste ha affrontato questa transizione, quali funzionalità hanno riscosso maggiore successo e come questa innovazione stia ridefinendo il modo di fare didattica.  

Un racconto che non solo illustra un caso di successo, ma offre anche spunti di riflessione per chiunque voglia esplorare le potenzialità della didattica interattiva nel contesto accademico.

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Perché avete scelto di integrare le lezioni universitarie con strumenti interattivi? 

L’Università di Trieste ha da tempo avviato una riflessione interna sull’innovazione didattica in linea con quanto sta avvenendo in molti altri atenei italiani. Sono state pertanto intraprese iniziative che vanno dalla definizione di linee guida sulla didattica, alla creazione di uno staff sulla didattica digitale, all’attivazione di un Teaching and Learning Centre per lo sviluppo professionale del personale docente e ricercatore. 

Il processo è stato certamente accelerato dalla recente pandemia, quando l’improvvisa necessità di trasferire le lezioni su piattaforma ha messo i docenti nelle condizioni di misurarsi con le potenzialità della didattica a distanza; da allora, però, molti docenti hanno continuato a integrare le proprie pratiche di insegnamento in presenza con strumenti digitali e hanno optato per approcci misti, in linea anche con la scelta operata dalla governance di consentire, in casi particolari, la fruizione delle lezioni in diretta streaming e la loro registrazione. Fra questi strumenti, Wooclap è senz’altro uno dei più utilizzati.

Per quali ragioni avete scelto Wooclap?

Wooclap è presente fra le app della piattaforma che utilizziamo per la didattica a distanza e per la registrazione delle lezioni, ovvero MS TEAMS. Ha inoltre il pregio di adattarsi perfettamente alla nostra scelta di svolgere la didattica in modalità mista, sia con studenti in presenza sia collegati da remoto. Abbiamo poi organizzato dei webinar dedicati all’uso dello strumento e il riscontro da parte dei docenti è stato estremamente positivo: l’hanno trovato intuitivo, facile da usare e hanno apprezzato la possibilità di personalizzare il link, la semplicità di condivisione, l’integrazione alle presentazioni in Power Point. 

Come viene utilizzato?

La casistica è molto ampia e dipende chiaramente dai vari ambiti disciplinari oltre che dalla tipologia dei corsi (a seconda che siano di base o avanzati o abbiamo un’impostazione teorica piuttosto che pratica), ma in generale si possono considerare tre grandi “categorie” di utilizzo.

  • La prima è volta a verificare conoscenze pregresse o aspettative degli studenti; prevede chiaramente l’uso di Wooclap all’inizio del corso – dunque anche come modalità di “icebreaking” – e permette ai docenti di acquisire una serie di preziose informazioni sul livello di preparazione iniziale degli studenti ma anche l’esistenza di eventuali dissonanze fra ciò che viene dichiarato nei programmi di insegnamento (i cosiddetti syllabi) e ciò che è stato recepito dagli studenti; avere un quadro puntuale delle condizioni di partenza e delle aspettative aiuta i docenti a calibrare l’insegnamento e a rimodulare, se necessario, la proposta didattica;
  • la seconda è legata alla necessità di effettuare delle verifiche degli apprendimenti in itinere: ciò può avvenire al termine di ogni lezione o in una fase intermedia del corso; in alcuni casi la verifica avviene sia all’inizio, sia al termine del corso con la medesima batteria di domande e risposte: ciò rende evidenti i progressi ma anche le criticità, gli argomenti che richiedono di essere approfonditi, ripresi, sviscerati meglio;
  • la terza consiste nel rendere la lezione più dinamica, partecipata e inclusiva; l’interazione con gli studenti serve a volte a non appesantire il ritmo, a creare degli spazi di dialogo e confronto, a costruire una relazione diversa dalla classica dinamica frontale e unidirezionale; in questo caso, insomma, più che i contenuti conta il modo, quel “clima d’aula” che spesso si sottovaluta ma che invece è ugualmente determinante nel creare condizioni ottimali di apprendimento.
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Come è stata la preparazione e la pianificazione per il roll out? 

I docenti che più utilizzano Wooclap non hanno riferito particolari difficoltà nella preparazione delle domande; chiaramente la procedura richiede maggiore attenzione all’inizio, poi diventa sempre più rapido e immediato. Le principali variabili sono legate alla tipologia di utilizzo, nel senso che alcune funzionalità richiedono un po’ più di tempo in fase di progettazione. 

Quali funzionalità ti sono sembrate più interessanti?

Indubbiamente la funzionalità più apprezzata sono i quiz a risposta multipla: per la loro duttilità, perché danno modo di replicare la struttura dell’esame finale o perché consentono di avere esiti immediati sui quali condurre un’analisi assieme agli studenti. 

Molto utilizzate sono anche le raccolte di parole chiave oppure le domande aperte che prevedono risposte a testo libero e commenti: i docenti non hanno mancato di evidenziare come questa forma di consultazione risulti particolarmente inclusiva perché l’anonimato consente agli studenti di esprimersi liberamente, senza timori del giudizio altrui. 

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Quale impatto ha avuto sulla didattica?

L’utilizzo di Wooclap rientra perfettamente nei canoni della “progettazione didattica”. Chi sceglie questo strumento deve per forza interrogarsi sugli obiettivi, sui passaggi da compiere, sulle funzionalità da utilizzare e deve prevedere – sulla base delle risposte degli studenti che ancora non conosce – quali direzioni potrà prendere la lezione. 

Un ulteriore impatto riguarda la disposizione relazionale: le lezioni universitarie sono ancora fortemente condizionate dal modello frontale e unidirezionale, per cui le possibilità offerte da Wooclap mettono i docenti nelle condizioni di rendere il processo di insegnamento molto più partecipato, interattivo e piacevole. 

Da ultimo, i feedback degli studenti raccolti durante lo svolgimento del corso, permettono di avere immediatamente informazioni sull’andamento del percorso formativo e, dunque, di ricalibrare la proposta, di rallentare su alcuni passaggi o di accelerare su altri. L’Università di Trieste, come del resto avviene in tutti gli altri atenei, è dotata di un sistema di valutazione della qualità della didattica sulla base di questionari compilati dagli studenti, ma i risultati vengono resi disponibili a fine insegnamento e, nella migliore delle ipotesi, producono effetti migliorativi sulla didattica degli anni successivi: con Wooclap, invece, questo riscontro può avvenire contestualmente allo svolgimento delle lezioni ed essere pertanto immediatamente produttivo. 

Autore

Wooclap

Il team Wooclap

L'apprendimento non è mai stato così divertente ed efficace

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